Non tutte le ciambelle riescono con il buco, ma non è detto che tutte le ciambelle senza buco siano da buttare. La più frequente causa di moria degli oggetti crudi è l'inettitudine, la mia per inciso, e ci sono certe giornate...
Ieri stavo modificando la superficie di una ciotola grande sulla torniella, avendo stupidamente lasciato un vasetto monofiore ancora crudo (quello che in inglese chiamano bud vase "vaso da bocciolo") troppo vicino al mio raggio d'azione, con il risultato che il vasetto è precipitato verso una nuova vita possibile, ovvero sul pavimento. Dopo aver santiato ripetutamente l'ho semplicemente rimesso a bagno.
Altro caso penoso, all'unico gatto di questa stagione (qualche anno fa facevo un sacco di gatti raku) è toccata una sorte simile, avendo miseramente perso la coda al momento di essere caricato in forno. Cosa fare a questo punto se non respirare profondamente e pensare filosoficamente che questo sport non è adatto ai deboli di cuore...
Poi l'altro giorno mi sono ribellata. Stavo appoggiando una ciotola rovesciata sul tornio per ritornire la base - operazione che dà la forma definitiva all'oggetto - e contemporaneamente cercavo col piede destro il pedale del mio Shimpo. Mai cercare di fare troppe cose in contemporanea! E soprattutto mai riposizionare il pedale con il tornio acceso. A questo punto sono intervenute due aggravanti: 1 - il mio vecchio tornio (quello su cui ho imparato a tornire) ha il pedale fisso, per cui il mio piede non è abituato a questi rischi e
2 - secondo le istruzioni del fornitore dello Shimpo avevo precedentemente svitato il dado per evitare quel noioso scattino iniziale che probabilmente avrebbe salvato la mia ciotola.
Cos'è successo? Il piede ha trovato sì il pedale, ma anziché spostarlo lateralmente nella posizione d'uso, l'ha schiacchiato fino in fondo causando l'improvvisa rotazione del tornio e la rovinosa corsa della ciotola contro il paraspruzzi e contro le teste dei bulloni che servono a fissare i piatti da tornio. E questa volta ho, come da manuale, nell'ordine: santiato, respirato profondamente, filosoficamente pensato che la ciotola stava per ritornare nel "tutto"... ma poi mi si è accesa una lampadina. Visto che la forma non era compromessa e che la durezza dell'argilla era ancora manipolabile, perché non tentare di risolvere i bordi in altro modo?? Ecco a voi quindi il risultato "serendipitoso" dell'incidente, che è stato poi volontariamente ripetuto per ottenere una serie di recipienti concentrici con i lati a petali che danno all'insieme quell'aspetto "a carciofo" a cui accennavo nel titolo. Non ho idea a che possa servire, ma lo trovo abbastanza aggraziato. Faccio sempre a tempo a distruggerlo al momento di caricarlo in forno...
Qui ci sarebbe lo spazio per la versione inglese di questo post. Ma siccome non mi risulta che nessuno mi stia leggendo in inglese, ho deciso di scioperare.
domenica 29 maggio 2011
domenica 8 maggio 2011
Il fascino della terra cruda / The appeal of greenware
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