martedì 22 febbraio 2011

Ancora vetro, in attesa della primavera/ Still glass, until it the clay thaws

Purtroppo anche quest’anno mi sto facendo travolgere dagli eventi. Il lavoro che paga le bollette non lascia grandi spazi, e il tempo che dedico alle mie passioni, ceramica e vetro, lo devo rubacchiare qui e li, spesso a scapito del riposo, ma chi ha tempo di riposare?
Novità in ambito ceramico una sola, di cui riferirò non appena avrò finito di visionare il doppio DVD di tecnica costruttiva di Sandi Pierantozzi, ceramista americana di lunga carriera, molto elogiata dai ceramisti che ho conosciuto al workshop di Lana Wilson l’anno scorso.

In tema di vetro invece le novità sono parecchie. Continuo ancora a sperimentare con l’ausilio dei nuovi attrezzi made in USA, pinze, presse, fritte e foglio d'argento specialmente.  
L'ideale a cui cerco di riferirmi è lavoro di un’artigiana israeliana che mi ha aperto un nuovo orizzonte estetico rispetto al vetro a lume
.

Avvalendosi della sua preparazione come web designer e di una particolare sensibilità per i colori Sarah Hornik stratifica toni, trascina e avvolge il vetro caldo, producendo dei piccoli capolavori di arte moderna. 
 
Tutta un'altra scuola di pensiero rispetto al concetto di simmetria e regolarità che avevo acquisito dai miei precedenti insegnanti virtuali (cioè dai libri su cui sto imparando, da Corina Tettinger specialmente). Il gioco delle perle di vetro (il rimando a Herman Hesse è intenzionale) diventa così un esercizio più libero e meno rigoroso, e ci sono un sacco di prove da fare, in attesa che le temperature mi consentano di rimettere le mani sull'argilla. Tutte queste foto di questo post sono di Sarah Hornik.

I haven't been really focusing lately. My day job is totally sucking up my time, and I'm literally dying to play with glass and clay. Regarding clay, the only piece of news worth recalling is that I'm currently viewing Sandi Pierantozzi's Handbuilding DVDs. I've admired her work on books for so long, then last year the San Diego potters told me how much they'd enjoyed attending Sandi's workshop. Imagine how delighted I was to be able to learn from her, albeit virtually. But I'll dedicate a post to the DVDs as soon as I am done viewing it. 

As for glass, which is no lesser an art but is surely a quicker endeavor - at least because you can see the results after a few hours, not after days - I'm busy trying new tools, frits and other tricks that I brought from the US. These days I'm referring to the work of a lampwork artist that has definitely challenged my aesthetics regarding beads. 

With a background in web designing and a special taste for color combinations, Sarah Hornik playfully swirls and drags hot glass in tiny works of modern art. Easy as it seems, though, it takes a knack for color to get her results. So I'm giving it a try, as I wait for the spring to bring the beginning of a new clay season.
All these pictures are Sarah's work. I'm not ready to show my clumsy attempts yet.