martedì 18 dicembre 2012

Finalmente, Murano


Il 23 novembre è stato un giorno epocale per più di un motivo. Dopo due anni di esperimenti solitari con il vetro a lume, dopo una crescita per approssimazioni successive (che in inglese si traduce in modo molto più efficace con "by trial and error" ovvero "provando e sbagliando") sono andata a farmi dare una "raddrizzata" da un Maestro (la maiuscola non è casuale) nella capitale mondiale del vetro a lume, Murano. 
Questo significa che per la prima volta nella mia vita ho varcato gli 80 km che mi separano da Venezia, ho preso il vaporetto e sono sbarcata a Murano nella bottega di Davide Penso, maestro del vetro a livello planetario. Sono andata alla fonte a farmi dare una sistemata dal quel Davide Penso ampiamente citato nel libro di Lark Books Masters: Glass Beads: Major Works by Leading Artists


Ovviamente Davide mi ha strapazzata a dovere. Il suo approccio è molto diverso da tutto quello che avevo visto fino ad allora, vale a dire on-line e sui libri, visto che non avevo altra esperienza dal vero. Basti dire che quando mi ha vista lavorare ha detto subito: Ok, vedo che sai fare, ma per me come lavori tu è l'anticristo. 


Davide ha un approccio professionale orientato alla produzione, infatti il suo interesse è per il vetro come materiale dei fantastici gioielli che disegna e realizza. Non gli interessa la singola perla e perciò non vede il senso dello spenderci un'ora sopra. Mortificante ma molto istruttivo. 


Ho imparato molto. Ho corretto qualche problema di impostazione della fiamma e ho avuto delle buone dritte su come modificare la mia posizione di lavoro, ma soprattutto ho imparato ad accelerare la prima parte del lavoro, che è la più noiosa, cioè fare la perla, per poter passare prima alla parte più creativa e interessante, ossia la decorazione. 



Le mie perle adesso sono più tonde e la mia fiamma è più efficace. Probabilmente continuo a fare un sacco di errori, ma mi ci diverto di più perché il tempo che passo al cannello è più produttivo e creativo. Con l'occasione ho fatto più pratica con lo stringerwork, ovvero con i fili di vetro usati per disegnare, e di queste perle sono "abbastanza orgogliosa."