Il nocciolo della questione è che per stratificare gli ingobbi senza che si sporchino tra di loro è necessario attendere che siano asciutti al tatto, ma poi per manipolare le lastre e costruire oggetti è indispensabile riportare umidità all’impasto. Compromessi, sempre compromessi. Ho provato a costruire piatti ricavati da lastre piegate, tagliate e ricucite, scoprendo che le cuciture si aprono miseramente anche lasciandole asciugare per settimane. Ironia della sorte, ho anche scoperto che il bellissimo pigmento rosso di San Diego era a bassissima temperatura – virtualmente inutile visto che è completamente sparito a 1020°C. Perciò ho scartato l’idea di piegare le lastre e ho iniziato a costruire scatole con le lastre piatte, con un maggiore successo.
Colta da entusiasmo, ho pensato a un’installazione di scatole decorative ma mi sono stufata dopo la seconda, probabilmente perché non riesco ancora a trovarci un’utilità. Poi ho cambiato nuovamente impasto e ho deciso di tentare la sorte con le scatole raku, per provare i coloranti su base bianca e vedere che effetto fa la cavillatura su una superficie già sovrabbondante. Della cottura raku prò racconterò in un altro post, visto che ci hanno fatto un intero servizio fotografico.
Colta da entusiasmo, ho pensato a un’installazione di scatole decorative ma mi sono stufata dopo la seconda, probabilmente perché non riesco ancora a trovarci un’utilità. Poi ho cambiato nuovamente impasto e ho deciso di tentare la sorte con le scatole raku, per provare i coloranti su base bianca e vedere che effetto fa la cavillatura su una superficie già sovrabbondante. Della cottura raku prò racconterò in un altro post, visto che ci hanno fatto un intero servizio fotografico.
Ad ogni modo, ecco i risultati a cui sono arrivata finora. Certamente non esauriscono la ricerca, ma per ora questo è quanto.
Nelle foto scattate da Claudia Dorkenwald le scatole Lana-style, due in terra rossa con cristallina matt, ossidazione in forno elettrico e due in refrattario.
1 commento:
Prova e riprova alla fine si apre una nuova porta che,meraviglia,porta in un giardino segreto pieno di fiori sconosciuti...mi piacciono le tue scatole,per offrire o per nascondere,ma con la leggerezza dei sogni..ciao laura
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