mercoledì 30 aprile 2008

Non voglio dire niente, voglio solo esplorare le possibilità

La tecnica raku, antica pratica giapponese legata alla cerimonia del tè, è il punto di partenza delle variazioni attorno al tema del fuoco e del fumo dell’arte ceramica dei nostri tempi. Reinterpretata per le sue qualità - l'imprevedibilità degli effetti metallici, i forti contrasti, l'immediatezza - oltre che per le suggestioni e le possibilità di sperimentazione, la tecnica raku è per me un'inesauribile fonte di stupore.
I giochi del fumo e del fuoco sulla superficie ceramica, la giostra del tornio e i colori delle terre sono le variabili della mia ricerca. Le forme tornite e modificate oppure costruite a lastra trovano completamento nei riflessi degli ossidi, nelle luci e nelle ombre. Altre volte l'argilla passa in secondo piano per diventare il supporto dei colori e dei lustri. L'ambito è infinito e l'esplorazione non ha confini. I risultati sono sempre sorprendenti. All’estro creativo personale si somma l’imprevedibile variabile del fuoco, che a sigillo dell’opera non manca mai di dare la propria indomabile impronta. Per vedere qualche esempio commentato visitate www.flickr.com/silviadecet.

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