Un'amica che ama gli oggetti dotati di anima, cioè fatti a mano, mi presenta al suo compagno spiegando che sono l'autore delle loro tazze. Lui gentilissimo mi saluta dicendo "ah, tu fai i vasetti!!" e la mia amica corregge seccata "Silvia non fa i vasetti, è una bravissima ceramista!!". Nell'immaginario collettivo i vasetti sono il prodotto di piccole mani infantili, un nomignolo vezzeggiativo che però sottintende un'intonazione spregiativa, cose da bambini. Ebbene signore e signori, questa volta io ammetto di aver fatto i vasetti.
Ho fatto una famigliola di budvases, ovvero di vasi da bocciolo. Sono piccoli vasi o bottigliette, la più grande non arriva ai 15cm di altezza, nei quali ospitare fiori di campo salvati dallo sfalcio o qualche fiore ramingo. Io non amo i grandi mazzi di fiori, li trovo sovradimensionati e non so mai dove metterli. Mi piacciono invece queste versioni più piccole e domestiche.
Li ho fatti perché me ne serviva uno per i mughetti e i fiori di campo raccolti per quest'altro carissimo amico.
Sono fatti al tornio in terra rossa.
La decorazione a barbottina riprende la mia solita ossessione per le spirali, con qualche suggestione tessile indianeggiante.
Questa volta non mi offenderò se mi presenteranno come quella che ha fatto i vasetti.