domenica 7 febbraio 2010

Oakland e Whitney Smith


Secondo la Lonely Planet Oakland sta a San Francisco come Brooklyn sta a Manhattan. Io non lo so se l’analogia calzi perfettamente, ma sull’altra sponda della East Bay, al di là del Bay Bridge, tira un’aria diversa, meno metropolitana e più americana nel senso più alto e nel senso più basso del termine. Siamo a Oakland perché qui i prezzi degli alberghi sono umani ma soprattutto perché questo sarà il teatro della realizzazione della mia vita virtuale: sono venuta a trovare Whitney Smith, una ceramista moooooolto brava che ho conosciuto in rete. Non ricordo come sono arrivata al suo blog, ma un po’ attratta dalle forme perfette dei suoi lavori e un po’ perché scrive veramente bene ho sviluppato un certo grado di dipendenza rispetto ai suoi post. Quando sono in ufficio, a mo’ di pausa caffè – non abbiamo il gas da anni in ufficio e tantomeno il caffè - magari non ogni giorno ma almeno un paio di volte a settimana, faccio un giro dalle sue parti per vedere se ci sono novità. Whitney non ha fatto la scuola d’arte all’americana per i percorsi consolidati che formano gli artisti. Lei ha studiato antropologia e ha fatto un po’ la zingara prima di essere traffitta dal morbo della ceramica. Ha fatto un tirocinio presso un laboratorio ed ha scoperto che la sua sensibilità e quella dell’argilla si complementano a perfezione. Ha il suo studio ad Oakland da una quindicina d’anni e produce oggetti d’uso in porcellana e gres che si richiamano alla sua fascinazione per la natura. Papaveri, foglie, fiori e boccioli scavati su forme perfette realizzate a tornio sono il segno di una produzione che lei ama definire organica. In realtà io apprezzo invece molto di più le sue forme più spoglie e meno manipolate in superficie, i suoi pods e le sue scodelle fior di loto a matriosca, prodotto di una grande destrezza nell’uso del tornio. Whitney è arrivata a ricevermi in bicicletta, lottando contro i dislivelli di queste inclementi città californiane, ed è stata estremamente generosa nel farmi visitare il suo studio, nel farmi da guida tra i suoi lavori e le sue attrezzature, raccontando dettagli tecnici e risvolti del mestiere. E’ una donna concreta con una forte capacità imprenditoriale, ed io credo che sia proprio questa la chiave del suo successo in questo settore: talento e concretezza. Whitney è stata invitata a tenere un corso alla Meridiana di Certaldo, in settembre. Mi piacerebbe molto averla ospite da queste parti.