domenica 3 agosto 2014

Di cabochon e castoni

Ultimamente mi sono appassionata alla costruzione di perle senza buco, ovvero di cabochon, e ai modi in cui questi possono diventare dei gioielli. Le proprietà e il comportamento del vetro sono sempre gli stessi ma lavorare su una superficie piatta anziché su un ago è una sfida che non potevo non raccogliere. L'esempio da cui ho imparato molto è Dora Schubert, che mi ha fatto capire i giochi di trasparenze ed elementi geometrici.


Al repertorio normale di punti e righe si sono aggiunte man mano tecniche più specifiche come quella della bravissima Mangobeads, i cabochon arlecchino, che sfrutta le caratteristiche naturali del vetro. Una tecnica laboriosa che dà dei risultati di grande soddisfazione.



Lo scopo iniziale di fare anelli è stato ampiamente raggiunto. Rame e argento sono perfetti per questo lavoro. La curva di apprendimento è stata molto ripida inizialmente, ma a un certo punto la costruzione dei castoni e poi degli anelli è diventata quasi naturale e una divertente alternativa al cannello.


A questo punto si tratta di trovare qualche altro utilizzo per i castoni, due tentativi sono già stati fatti. A voi il primo paio di orecchini.




martedì 24 giugno 2014

Anelli e mostra dell'artigianato artistico citta' di Feltre

Mia sorella diceva che da un artista non si possono pretendere piu' di una o due ossessioni. In un artigiano ce ne stanno di piu'? Magari tre o quattro ossessioni vagamente meno totalizzanti? Negli ultimi mesi ho lavorato a una delle mie: rendere i vetri indossabili in modi sempre diversi. 

Questa sfida e' stata piu' interessante del solito, perche' mi ha permesso di sconfinare in territori non esattamente miei, in tecniche di gioielleria che appartengono propriamente agli addetti ai lavori. Mi sono documentata, ho indagato le procedure ed i materiali (cosa non ovvia che pone un certo grado difficolta' quando si impara su testi anglosassoni e si pretende di tradurre le tecniche in italiano) e nei momenti di sconforto ho cercato lumi dal maestro orafo Sergio Innocente, che gentilmente ha incoraggiato e indirizzato i miei sforzi. 


Il mio lato anarchico dapprima ha cercato scorciatoie in grado di scavalcare le difficolta', poi lentamente e umilmente si e' arreso alle istruzioni dei testi. 

Ed ecco che finalmente, per approssimazioni successive, by trial and error, enfasi su error, ho imparato a saldare i castoni a misura dei miei vetri, e quindi a saldare gli anelli sui castoni. Grande soddisfazione (e qui il pubblico fa la ola), seguita da compulsione a ripetere per consolidare la tecnica e quindi dalle variazioni sul tema. I risultati sono quelli che vedete, e che potranno essere avvicinati nel mio stand della mostra dell'artigianato di Feltre, dal 26 al 29 giugno, ovvero questo fine settimana.




sabato 31 maggio 2014

Bignami degli ultimi mesi

Sempre meno voglia di scrivere o di fare foto...
Non che non ci siano novita', sono tornata a Murano e questa volta sono andata a cogliere perle di saggezza dalla talentuosa Elena Rosso di cui forse raccontero in un'altra occasione, e soprattutto finalmente lo studio, ovvero quello spazio che da 6 anni attende di diventare bottega e ufficio, e' finalmente in costruzione. Questo non significa che ne vedremo la fine a breve, ma se non altro avanza.


In primo piano la griglia apotropaica, ovvero un augurio di poter usare lo spazio e l'allegato giardino in modo conviviale. Questa piccola loggia ha molta storia ed e' situata in un  luogo particolarmente sensibile in termini archeologici. 

L'apprendistato creativo e' andato avanti. In tema di ceramica si procede, lentamente, con la sperimentazione di smalti ad alta temperatura su gres. Sono possibili sviluppi a breve, anche se con la pressione dell'unico appuntamento pubblico a cui partecipo, la Mostra dell'Artigianato Artistico Città di Feltre, dubito di riuscire ad avere la concentrazione necessaria per studiare smalti. Anche perche' sono, al solito, traviata dal vetro e dalle sue infinite variazioni. Nell'ultimo periodo infatti ho cercato modi in cui utilizzare le perle barocche che di tanto in tanto mi scappano, e in prima battuta sono venuti fuori alcuni anelli rivettati su rame e alluminio. 



Statement rings direbbero alcuni, armi improprie direbbero altri.


L'evoluzione naturale di questi anelli è stata l'abbandono (temporaneo) delle perle e dei rivetti in favore dei cabochon e dei castoni, via l'acquisizione di una nuova serie di tecniche, tra cui la temuta saldatura, prima su rame, poi su argento.



Solo dopo aver acquisito confidenza con il taglio, la limatura e la saldatura, e dopo aver sconfitto il timore reverenziale dell'argento (nonché lo scrupolo economico), sono venuti fuori questi, fin qui il punto d'arrivo.