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giovedì 15 giugno 2017

Giugno, speriamo che il forno non metta il grugno

Giugno è per me il mese in cui si vedono i risultati del lavoro dell'anno, il momento della verità per le mie ceramiche. A fine maggio smetto di produrre nuovi oggetti a tornio e mi dedico a smaltare, un'attività critica ché può determinare sia l'inaspettata riuscita di un oggetto mediocre che la rovina delle forme più promettenti.
Per carattere non riesco a continuare a usare gli stessi effetti di colore. Ogni volta riprendo dai migliori risultati della volta precedente, mi riprometto di fermarmi alle cose sicure e poi finisco col deviare verso qualche nuovo esperimento, con tutti i rischi del caso.
Questa volta ho fatto un nuovo smalto base verde variegato e devo dire di essere soddisfatta, almeno fin qui. Il metodo di smaltatura che ho messo a punto negli ultimi 15 anni è laborioso ma mi garantisce effetti non ottenibili con metodi più semplici.



Ci sono almeno altre due infornate di terra rossa da fare questa settimana, sole permettendo (faccio partire il forno di mattina per sfruttare al massimo l'energia fotovoltaica che altrimenti regalerei al simpatico Servizio Elettrico Nazionale). Le due infornate fatte fin qui promettono bene. I blu sono intensi al punto giusto. Alcune scodelle in terra rossa si spacciano per gres con grande disinvoltura.



Ci sono anche tazze per tutti i gusti.



La maggior parte del verde non ha ancora visto la luce ma la scodella campione promette bene.


 E anche questi due contenitori con i coperchi decorati sono belli.


Speriamo che anche il resto sia all'altezza delle aspettative!!!
Felice estate!!

domenica 20 maggio 2012

Ebbene sì, io faccio i vasetti


Questa volta vi racconto di due miei carissimi amici.
Un'amica che ama gli oggetti dotati di anima, cioè fatti a mano, mi presenta al suo compagno spiegando che sono l'autore delle loro tazze. Lui gentilissimo mi saluta dicendo "ah, tu fai i vasetti!!" e la mia amica corregge seccata "Silvia non fa i vasetti, è una bravissima ceramista!!". Nell'immaginario collettivo i vasetti sono il prodotto di piccole mani infantili, un nomignolo vezzeggiativo che però sottintende un'intonazione spregiativa, cose da bambini. Ebbene signore e signori, questa volta io ammetto di aver fatto i vasetti.


Ho fatto una famigliola di budvases, ovvero di vasi da bocciolo. Sono piccoli vasi o bottigliette, la più grande non arriva ai 15cm di altezza, nei quali ospitare fiori di campo salvati dallo sfalcio o qualche fiore ramingo. Io non amo i grandi mazzi di fiori, li trovo sovradimensionati e non so mai dove metterli. Mi piacciono invece queste versioni più piccole e domestiche.


Li ho fatti perché me ne serviva uno per i  mughetti e i fiori di campo raccolti per quest'altro carissimo amico.  
Sono fatti al tornio in terra rossa.


La decorazione a barbottina riprende la mia solita ossessione per le spirali, con qualche suggestione tessile indianeggiante.

Questa volta non mi offenderò se mi presenteranno come quella che ha fatto i vasetti.

domenica 7 novembre 2010

La terza: le spirali - Third good news: spirals

Il mondo è pieno di spirali. La buona notizia è che dopo aver profuso spirali sul fondo degli oggetti foggiati a tornio, sulla decorazione a barbottina, grafitta e a stampo, ho scoperto nuovi modi per incorporarle nella bigiotteria, e in particolare nelle parti funzionali dei monili, ganci, fermagli e monachelle!!






Credo che quella delle spirali sia una ossessione molto diffusa. Che cos'ha questo grafismo per affascinare artisti, artigiani e comuni mortali?  No è solo una curva, suggerisce profondità, movimento, e la forza centrifuga che sta alla base del lavoro del torniante. Mi domando se tutti i tornianti siano affascinati dalla spirale, se la fascinazione per la spirale sia un presupposto imprescindibile per dialogare con il tornio.

 

Coils and spirals are all around us and I am totally obsessed by them. I never miss a chance to affix a good spiral on my pots, at their bottom when they are thrown on the wheel, or on the decoration, be it slip-trailed, stamped or carved.



Good news number three is that I found unexpected ways of putting spirals on jewels, especially on their functional parts, earpieces, hooks and the like. A spiral is not just any curve, it suggests movement and depth, and it hints to the centrifugal force that's a potter's best friend.

I wonder whether all potters are obsessed by spirals. Is this obsession a collateral effect of working on the wheel or is it the other way round? Maybe one cannot become a potter unless he/she's obsessed by spirals!!




mercoledì 13 ottobre 2010

Ceramica nel Borgo a Scomigo (TV) / Gathering of ceramic artists in Scomigo, Treviso

Tutti quelli che mi conoscono sanno che sono negata per gli aspetti commerciali di qualsiasi attività. Tant'è così che l'unico modo di rendere economicamente vantaggiosa la mia professione è trovare un partner che possa colmare le mie lacune, fare preventivi in cui non ci si rimetta, fare fatture senza rimorsi, esigere soldi quando sono dovuti. Ecco perché quando si tratta di vendere gli oggetti che creo per diletto, siano essi ceramiche d'uso o bijoux e mi trovo quindi da sola a gestire questi aspetti, non posso che constatare la mia incapacità di commercializzarmi. Puntualmente i mercatini mi deprimono, mi riempiono di dubbi sulle cose che faccio, sul mio gusto nel proporle... La sicurezza di sé è una qualità che non posso vantare.
E' per questo che ho trovato l'ambientazione ideale a Scomigo, sui colli trevigiani tra Vittorio Veneto e Conegliano. Nel piccolo borgo, l'agguerrita e calorosa associazione Piccoli Ceramisti si propone di avvicinare il pubblico alla ceramica con una manifestazione annuale che chiama a raccolta ospiti ceramisti affinché esibiscano i loro lavori e dimostrino i loro processi dal vivo. L'incredibile ospitalità dell'associazione è la chiave dell'evento: mattinata di socializzazione tra ceramisti a spasso per vigneti (con i conseguenti assaggi), pranzo offerto dall'associazione e pomeriggio a lavorare l'argilla in pubblico. E' stata una splendida occasione per conoscere artisti di altre zone e condividere informazioni. Intrattenendomi poi con l'argilla non ho nemmeno sofferto della consueta sindrome "da fiera" che di solito mi lascia depressa per una settimana. E sono persino riuscita a rifarmi dei soldi spesi per acquistare qualche buona bottiglia di prosecco. Nelle foto le due scatole costruite a lastre texturate in un pomeriggio di sole a Scomigo.
Prosit!!

There's a small town on the hills between Vittorio Veneto and Conegliano (Treviso Province) where a miracle takes place once a year: the encounter between clay and wine. In Scomigo - that's the name of the village - potters are summoned by the local potter's guild, the "Associazione Piccoli Ceramisti di Scomigo" to show their work and process, to spend a day talking pottery and, last but not least, sip wine. What's better than that!! This is no great gathering, it's the small scale of the event that makes it even more enjoyable, as artists are invited and welcome on a personal basis. The main features in the gathering this year were a visit to a local vineyard that makes organic wine, lunch hosted by the Alpini (the ex Mountain Corps armymen), and a very peaceful afternoon in which potters publicly exhibited their techniques and artwork. I had a lot of fun because I was busy potting and did not bother about actually selling my work. And guess what?? Some of it sold on its own, and paid for the bottles of Prosecco extra dry that I brought home. 
In the picture the two boxes that I slab-built on that very enjoyable Sunday afternoon. Cheers!!