C'e un posto nel mio cervello che incomincia a preoccuparsi della fascinazione che il fuoco esercita su di me. Sono attratta dall'incandescenza e dalla fiamma, e quando vado per boschi mi capita di chiedermi, così come magari uno normale si chiederebbe "chissà come si chiama questo fiore" - chissà che cosa resta di questa foglia/sasso/legno se lo cuocio a 1000 gradi??
C'è un'altro posto nella mia mente in cui sono terrorizzata dal fuoco, retaggio di uno spavento infantile, di quando andò a fuoco la falegnameria di mio padre a Buenos Aires e papà si bruciacchiò braccia e sopraciglia per spegnerlo...
Ma il fascino prevale. Forse ciò che mi cattura è la sfida di controllare il fuoco, di misurarmi con lui e sfruttare la sua potenza per i miei scopi.
Ad ogni modo il nuovo giocatolo è un cannello per vetro collegato a una bombola di propano, la stessa che uso per il raku. Il gioco è antico ed è anche una specialità veneziana: le perle al lume. La cosa assurda è che a Venezia si stia perdendo in favore del vetro cinese: vi sfido a comprare vetro di Murano senza essere bidonati, ma questa è un'altra storia.
Avevo pensato di fare un corso per imparare a farle, ma il cannello era qui e funzionava, e in rete ci sono un sacco di video e tutorials... Quindi ecco le prime, tenere perle al lume di silviapotter. Quanto agli orecchini, un grazie a Alessia Beads and Tricks per l'idea del fiore.
1 commento:
Meraviglia!!!
Sono bellissime! E il tuo fiore ha una forma strepitosa! Sempre più brava la mia potter...
Alessia
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