Ma il tornio è solo una fase della ceramica, quella che dà la forma. Poi bisogna ritornire, per dare un senso compiuto alla base dell'oggetto, aggiungere manici e/o altre appendici, assemblare pezzi, decorare le superfici, cuocere a biscotto, smaltare e ricuocere. E ogni volta che cambio lavorazione mi ci vuole uno sforzo per iniziare la fase successiva.
decorazione a crudo
biscotto smaltato in attesa di tornare in forno
In questi giorni mi è venuto spontaneo concentrarmi sulle variazioni dei disegni a barbottina (slip-trailed) con cui decoro le mie superfici crude.
Jaisalmer, Rajasthan, 1997. Un paio d'anni prima di iniziare un altro viaggio intorno alla terra, nel mondo dell'argilla. Nelle parole di Simon Leach, a lifetime journey.
In quest'ultimo mese ho giocato con la barbottina sulle superfici di vasi, brocche e tazze. C'è qualche suggestione indiana in queste decorazioni: spirali (quale novità), ma anche motivi tessili e mehandi (i disegni di henné).
Avevo pensato di chiamare questa serie Kashmir, per evocare uno dei più begli artigianati del mondo, ma anche i Led Zeppelin, poi per ovvi motivi avevo pensato al nome Rajasthan, ma invece si chiamerà "Henna".
4 commenti:
Spettacolare Silvia. Quello che fai, quello che scrivi... Talmente brava che le tue creazioni mi lasciano senza fiato, in adorazione! Ciao, silvia
Grazie Silvia, oggi apro il forno con questi pezzi finiti. E' come fosse natale!!!!!
...che incredibile magia dev'essere... E' affascinante la ceramica, mi attraeva sin da ragazzina. Chissà che spettacolo... buon natale :-)!
è vero, si fa sempre fatica a ripartire. Il bello è che i gesti che compi per lavorare l'argilla, non ti abbandonano mai. Li ritrovi sempre come se ti fossero stati ad aspettare.
Complimenti per questi pezzi! Anch'io sto sperimentando l'applicazione della terra liquida. Lo trovo divertentissimo!
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