venerdì 22 ottobre 2010

Buona nuova numero 2: vetro riciclato/Good news number two: recycled glass

L'avevo visto fare su youtube e non mi sembrava tanto semplice, ma adesso che sto diventando bravetta con il vetro di murano (che non a caso viene chiamato soft glass, vetro morbido)  ho preso un martello, sono andata sotto il fico di mia madre, ho dato una martellata a quella bottiglia che era diventata un tutt'uno con i rami bassi, ho lavato il vetro e mi sono messa a lavorare i pezzi al cannello. Ebbene, SONO RIUSCITA A FARE PERLE DI VETRO RICICLATO!!! Ovviamente potevo semplicemente prendere una bottiglia dal secchio destinato al riciclo, ma vogliamo mettere la soddisfazione???


Non solo perché il riciclo è diventato ormai inevitabile, nonché di moda, ma il riuso e l'attenzione allo spreco mi sono stati tramandati insieme al DNA. Per un ceramista poi, il riciclo dell'acqua, dell'argilla e degli smalti non è solo una questione economica: ne va della sopravvivenza degli scarichi!!
E poi tutti quei microorganismi che crescono nell'argilla riciclata la rendono ancora più plastica e malleabile (sempre che non ci si perdano dentro spugne ed altri ammenicoli e si riesca a convivere con il profumino..).
Con il lampworking il riuso del vetro di Murano mi veniva spontaneo, anzi, talvolta mi sentivo vagamente idiota mentre inseguivo i pezzettini di vetro con la punta di una canna incandescente, ma tant'è: il vetro non muore mai!!! Per questo la buona notizia numero due della settimana è che riesco a fare le perle in vetro riciclato, anche se saranno, per forza di cose, in tinta unita, ma, come dicevo, vuoi mettere la soddisfazione???  Per ora ho usato vetro verde e blu, ma ho già allertato i parenti perché mi tengano da parte bottiglie/vasetti in altri possibili colori. Le perle verdi di queste spille sono IN VETRO RICICLATO!!!!


So here is good news number two: I CAN MAKE RECYCLED GLASS BEADS!! I'd seen it done on youtube, but I thought it was too complicated until I tried. It is not difficult, provided that one knows that recycled glass is much harder to melt than soft glass as it melts slower and hardens faster. And yet it is very satisfying to use refuse to make something that can be worn. I was thinking that because my elders were very poor (my mom was a professional shepherdess at the age of 7) and also because I am a potter, I have a lot of respect for materials and would never waste any. Recycled clay and glass can also be very rewarding to work with, full of surprises as they are: you can never tell what was lost in the clay bucket or what color a recycled glaze will be. So far I tested blue and green bottle glass, but I'm on the lookout for bottles of other colors. It's so much fun!! The green glass beads in these pins are RECYCLED GLASS.



mercoledì 20 ottobre 2010

3 buone nuove - parte prima / 3 good news - part one

Ieri è stata una giornata di piccole grandi scoperte. Nella fattispecie, giocando con i miei materiali ho scoperto tre novità che mi hanno rallegrato l'intera settimana. Le riferisco a rate perché, per quanto piccole, ognuna merita un post a sè stante, non fosse che per le foto.
Scoperta Numero Uno
Posso usare vetro e ceramica insieme nei bijoux!!!!
Si, lo so, sono troppo schematica e spesso le cose più ovvie mi sfuggono: o fai ceramica o fai vetro, e il fatto che io faccia entrambe le cose è solo un'anomalia casuale.
Fino a ieri infatti le perle di vetro e di ceramica, almeno come le faccio io, per il momento a bassa temperatura, mi sembravano totalmente inavvicinabili. Pur rendendomi conto di avere a che fare con materiali affini, anzi parenti prossimi, la lucentezza del vetro e la ruvidezza della terra mi sembravano inaccostabili. Eppure lo smalto per ceramica in realtà non è altro che vetro a cui si aggiungono additivi fondenti e refrattari, i primi per abbassarne la temperatura di fusione e i secondi per renderlo compatibile con il coefficiente di espansione dell'argilla.


Poi ho avuto questa stupidissima illuminazione, perché non mescolare le carte?, e ho messo insieme pasta egiziana turchese di rame con il vetro opaco avorio con tocchi di turchese e filo di rame. I risultati sono alla vista, e non sono male, speriamo.



Yesterday I stumbled upon three major - for me - findings that made me cheerful for the rest of the week. I'm going to deal with one of them at a time, so here goes good news number one.
Clay and ceramic beads can be combined in the same piece of jewelery.
Sometimes the most obvious things fail me. I didn't know I could combine glass and ceramic beads in my jewelery, isn't it lame? I actually felt a little guilty as a potter for playing with glass. I thought it made me less serious as a potter if I enjoyed experimenting with glass, it felt like betraying my official "partner". And yet glass and clay are so akin in terms of composition! Ceramic glaze is nothing but glass and additives: flux that lowers the melting temperature of glass and alumina that makes it compatible with clay. But in my mind clay and glass were locked in different compatments, they wouldn't mix. Glass was shiny and perfect and my low-temperature clay beads were way too rough to blend in. But at some point then the light went on and I put it all together: copper Egyptian paste and opaque ivory glass with turquoise and copper wire details, not bad I hope.

mercoledì 13 ottobre 2010

Ceramica nel Borgo a Scomigo (TV) / Gathering of ceramic artists in Scomigo, Treviso

Tutti quelli che mi conoscono sanno che sono negata per gli aspetti commerciali di qualsiasi attività. Tant'è così che l'unico modo di rendere economicamente vantaggiosa la mia professione è trovare un partner che possa colmare le mie lacune, fare preventivi in cui non ci si rimetta, fare fatture senza rimorsi, esigere soldi quando sono dovuti. Ecco perché quando si tratta di vendere gli oggetti che creo per diletto, siano essi ceramiche d'uso o bijoux e mi trovo quindi da sola a gestire questi aspetti, non posso che constatare la mia incapacità di commercializzarmi. Puntualmente i mercatini mi deprimono, mi riempiono di dubbi sulle cose che faccio, sul mio gusto nel proporle... La sicurezza di sé è una qualità che non posso vantare.
E' per questo che ho trovato l'ambientazione ideale a Scomigo, sui colli trevigiani tra Vittorio Veneto e Conegliano. Nel piccolo borgo, l'agguerrita e calorosa associazione Piccoli Ceramisti si propone di avvicinare il pubblico alla ceramica con una manifestazione annuale che chiama a raccolta ospiti ceramisti affinché esibiscano i loro lavori e dimostrino i loro processi dal vivo. L'incredibile ospitalità dell'associazione è la chiave dell'evento: mattinata di socializzazione tra ceramisti a spasso per vigneti (con i conseguenti assaggi), pranzo offerto dall'associazione e pomeriggio a lavorare l'argilla in pubblico. E' stata una splendida occasione per conoscere artisti di altre zone e condividere informazioni. Intrattenendomi poi con l'argilla non ho nemmeno sofferto della consueta sindrome "da fiera" che di solito mi lascia depressa per una settimana. E sono persino riuscita a rifarmi dei soldi spesi per acquistare qualche buona bottiglia di prosecco. Nelle foto le due scatole costruite a lastre texturate in un pomeriggio di sole a Scomigo.
Prosit!!

There's a small town on the hills between Vittorio Veneto and Conegliano (Treviso Province) where a miracle takes place once a year: the encounter between clay and wine. In Scomigo - that's the name of the village - potters are summoned by the local potter's guild, the "Associazione Piccoli Ceramisti di Scomigo" to show their work and process, to spend a day talking pottery and, last but not least, sip wine. What's better than that!! This is no great gathering, it's the small scale of the event that makes it even more enjoyable, as artists are invited and welcome on a personal basis. The main features in the gathering this year were a visit to a local vineyard that makes organic wine, lunch hosted by the Alpini (the ex Mountain Corps armymen), and a very peaceful afternoon in which potters publicly exhibited their techniques and artwork. I had a lot of fun because I was busy potting and did not bother about actually selling my work. And guess what?? Some of it sold on its own, and paid for the bottles of Prosecco extra dry that I brought home. 
In the picture the two boxes that I slab-built on that very enjoyable Sunday afternoon. Cheers!!

venerdì 1 ottobre 2010

Silviapotter da oggi bilingue - Silviapotter goes bilingual

Quando ho iniziato questo blog l'intenzione era quella di trovare un interlocutore per le mie sperimentazioni in ceramica, la sfera non professionale della mia attività. La decisione di bloggare solo in italiano è stata probabilmente un gesto di pigrizia, ma anche un modo di tenere separati il lavoro dal gioco. Infatti, se avessi dovuto trasporre questi testi in inglese avrei mescolato le carte e avrei avuto la sensazione di stare lavorando, cosa che cerco di confinare allo stretto ambito professionale. Il problema è che faccio la traduttrice e che sto cercando di smettere, anche se molto lentamente. Quale dentista vorrebbe trapanare denti mentre fa aeromodellismo nel suo tempo libero?


Arrivata a questo punto però trovo che il Mare Nostrum mi stia un pochino stretto, per cui ho deciso di aprire le frontiere. Silviapotter diventa bilingue, con una grossa licenza poetica: la versione in inglese non sarà la traduzione dell'italiano, solo un'ulteriore possibilità di divagazione. In foto un omaggio all'autunno. Una selezione di foglie raku. Si sta come le foglie...




Ok, I give in. When I started blogging about ceramics it was out of isolation. Very few potters in Italy that I could talk to, and still fewer in the remote, narrow-minded, mountain area I live in. I was experimenting with clay and glazes and wouldn't have anybody to talk about it to (except for my very patient, ceramic artist mentor-friend Claudia Dorkenwald). Therefore, I started to blog in Italian because for me it was quicker and more spontaneous but especially because I did not want my day-job and my hobby to mix. You see, I am a professional translator and translating my posts would have added to the heap of untranslated work still waiting to be processed on my desk. Yet as I said the sea is huge and I was just fishing in my garden pond. It ended up feeling narrow, so I've decided to fish in the broader sea and post in Italian AND in English, although the English version will hardly ever be a translation of my Italian posts, so that I do not feel like I'm working. Silviapotter goes bilingual. If anybody should be interested in my previous posts, just let me know. I might make and exception and translate it for you. 
In the pictures, a celebration of the Fall. A selection of leaves, with spirals, one of my favourite obsessions.