lunedì 19 settembre 2011

Il ritorno del guerriero (stanco)


Quest'estate ho scoperto l'acqua calda: si fa fatica a essere creativi quando si è stanchi. E se ci si ostina a fare nonostante la carenza di idee (ispirazione?) si finisce mortificati dalla propria mancanza di creatività, e ovviamente, ancora più stanchi. Questo meccanismo innesca poi un circolo vizioso per interrompere il quale è indispensabile fare una sola cosa: fermarsi. Solo smettendo di fare si dà la possibilità ai neuroni di purificarsi nell'ozio. Ora, come ben sanno quelli che mi conoscono di persona, io di ozio non me ne intendo molto. Per di più essendo un'iperattiva maniaca del controllo per me non è per niente semplice smettere
In termini concreti, quest'estate ho prodotto poche cose in ceramica degne di essere conservate, ed eccole qui.






Un'idea interessante è questo condominio per piante grasse che ho copiato da una casa di Capoliveri. Un pannello con delle tasche da riempire di terra in cui mettere piantine molto resistenti e caparbie, che si accontentano di poco. L'originale visto all'Elba era fatto in cemento e coppi. Io l'ho adattato alle dimensioni del mio forno e alla terra che volevo usare (un pacco di terra di Impruneta che dovevo finire). L'ho decorato premendo lime, cacciaviti e attrezzi vari che normalmente si trovano sul mio banco da lavoro (perche in realtà è il banco da falegname di mio padre) e poi l'ho pennellato con del rame rosso. Il risultato è piacevole, ma sarà sicuramente meglio quando le piantine ne avranno preso possesso.

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